CASTAGNA

CASTAGNA

Soldato di sanità, già all’atto dell’armistizio con vivo senso del dovere e fede altissima nei destini della Patria, si univa alle formazioni combattenti che sceglievano la via dell’onore e del sacrificio. Sempre primo fra i primi, si distingueva per ardimento in numerose azioni di guerra.
Nel corso di un difficile combattimento contro un munito presidio nemico, si offriva volontario per partecipare ad una importante e rischiosissima azione tendente alla eliminazione di un centro di fuoco avversario che, infliggendo sensibili perdite alle nostre truppe, minacciava di paralizzare l’intero svolgimento dell’attacco.
Superati i reticolati sotto l’imperversare di una violentissima reazione, concorreva ad assaltare con bombe a mano ed all’arma bianca la postazione nemica riuscendo ad eliminare i difensori e ad impadronirsi dell’arma. Contrattaccato da preponderanti forze che tentavano di riprendere la postazione, conscio dell’assoluta necessità di non cedere, resisteva strenuamente incitando i compagni alla lotta. Colpito gravemente da una bomba nemica che gli lacerava una mano e lo colpiva in altre parti del corpo, non desisteva dalla lotta.
Rifiutando ogni assistenza, agitando nell’aria la mano mutilata e sanguinante, si trascinava ancora avanti con i compagni che nel frattempo avevano raggiunto e superata la posizione e, nel nome d’Italia, li spronava all’assalto fino a quando cadeva a terra privo di sensi.

Regatica (Bosnia), 15 febbraio 1944.

NOTE BIOGRAFICHE

Modesto e laborioso operaio venne arruolato nel Settembre 1938 nell’8° Compagnia di Sanità in Capua e trattenuto alle armi nel Marzo 1940.
Trasferito nel Gennaio 1942 alla 4° Sezione Sanità mobilitata della Divisione Alpina “Taurinense” allora distaccata in Croazia, raggiunse il Reparto nello stesso mese sbarcando a Gravosa in Dalmazia.
Dopo la dichiarazione dell’armistizio, va alle formazioni partigiane della Brigata Jugoslava “Druca Cresch” partecipando a numerose azioni.
Ferito nel fatto d’arma del 15 Febbraio 1944, dopo essere stato ricoverato all’Ospedale da campo della Brigata, riprese il suo posto di combattimento nella 27° Divisione Partigiana Jugoslava fino al 2 Agosto 1945, data del suo rientro in Patria.
Il 13 Ottobre dello stesso anno fu collocato in congedo.