PAOLUCCI

PAOLUCCI

Portò geniale contributo nell’ideare un mirabile ordigno di guerra marittima. Volle a sé riserbato l’altissimo onore di impiegarlo e, con l’audacia dei forti, con un solo compagno, penetrò di notte nel munito porto di Pola. Con mirabile freddezza attese il momento propizio e verso l’alba affondò la nave ammiraglia della flotta austro – ungarica.

Pola, 1 novembre 1918.

NOTE BIOGRAFICHE

PAOLUCCI RAFFAELE, di Nicola e di Rachele De Crecchio, nacque a Roma il 1 ° giugno 1892 ed ivi morì il 4 settembre 195 8. Di famiglia abruzzese, originaria di Orsogna, seguì gli studi nel Collegio « San Leone Magno» di Roma e li continuò a Napoli in quell’Università nella facoltà di medicina. Assolti gli obblighi di leva nella Sanità e congedato col grado di sergente nel 1914, venne richiamato alle armi dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, as­segnato ad una compagnia di sanità con la quale raggiunse la zona di guerra. Laurea­tosi nell’aprile 1916 e nominato aspirante ufficiale medico, prestò servizio dal luglio al settembre nell’8° reggimento bersaglieri, 11 a compagnia del XXXVIII battaglione, in zona di operazioni su M. Forarne. Passato, con la promozione a sottotenente, nella Marina Militare, fu destinato all’ospedale militare marittimo di Napoli. Nel gennaio 1918, promosso tenente, fu trasferito alla Piazza Marittima di Venezia, imbarcando sulla « Emanuele Filiberto ». Sebbene la sua specialità lo esonerasse dal compiere azio­ni belliche, ottenne di prendere parte all’impresa ideata dal maggiore del genio navale Raffaele Rossetti che stava mettendo a punto uno speciale tipo di imbarca­zione esplosiva e semovente, da lui chiamato «mignatta», col quale si proponeva di penetrare silenziosamente nella munitissima base nemica di Pola, contro i cui sbarramenti si erano sempre infranti i tentativi di vari ardimentosi. Nella notte del 31 ottobre 1918, i due audaci ufficiali riuscirono a superare tutti gli sbarramenti di protezione e a raggiungere, non visti, la nave ammiraglia austriaca « Viribus Uni­tis ». Applicata la «mignatta» allo scafo, la poderosa nave affondò, all’alba del 1 ° novembre, squarciata dallo scoppio, in poco meno di mezz’ora.Dopo la guerra, a domanda, lasciò il servizio attivo e conseguita la libera do­cenza in patologia, insegnò nelle Università di Bari, Parma, Bologna e Roma. Chirurgo di fama mondiale, fu anche uomo politico per oltre vent’anni come deputato e Vice Presidente della Camera dei Deputati. Nel 193 5, richiamato a domanda col grado di tenente colonnello, partecipò alla campagna in A. O. con una ambulanza chirurgica speciale e personale proprio, e fu promosso colonnello e maggior generale nella riserva per meriti eccezionali. Nel 1940 fu nuovamente richiamato per la seconda guerra mondiale e nel 194 3 venne promosso tenente ge­nerale medico nella riserva navale. Nel 1946 fu eletto Senatore.