SCAGLIOSI
Capitano medico cpl., partigiano combattente. Trascinato da ardente entusiasmo per la causa delle libertà, si offriva volontario per eseguire, al comando di una pattuglia di otto partigiani, un ardito colpo di mano oltre le linee tedesche. Benché minorato per infortunio occorsogli, non volle rinunciare all’ambito onore di partecipare all’audace impresa e, dopo avere superato con epico slancio tre ordini di reticolati, si lanciava nel folto della mischia incurante dell’intensa reazione di fuoco opposta dal nemico. Caduto gravemente ferito ad una gamba, cosciente che il suo trasporto avrebbe votato a sicura morte i compagni che lo reggevano, rifiutava ogni soccorso e restava sul posto per proteggere col fuoco il ripiegamento della sua pattuglia. Cessata la mischia il nemico rinveniva il suo cadavere insanguinato a monito della fierezza partigiana che preferisce la morte alla prigionia. – Val Vesubia, 19 settembre 1944.
Note biografiche
n. 1902 Palermo – Figlio di noto docente di anatomia patologica e direttore del laboratorio anatomico dell’Ospedale civile di Novara, si laureò anch’egli in medicina prestando la sua opera per lunghi anni nell’Ospedale civile di S. Croce in Cuneo. Assolti gli obblighi di leva quale Sottotenente di cpl. nel 54° Rgt. fant., fu congedato il 6 nov. 1923.
Promosso Tenente a scelta nel 1932, nel settembre 1939 veniva richiamato e trasferito d’autorità nel Corpo sanitario militare col grado di Capitano di cpl.
Destinato al 7° Rgt. art. G.a.F., partecipò dal giugno 1940 alle operazioni di guerra alla frontiera Alpi occidentali col XCVII Gr. art. G.a.F. mobilitato, dove continuò poi a far servizio fino alla data dell’armistizio.
Datosi alla lotta clandestina, militò nella Brig. “Carlo Rosselli” della 1a Div. alpina “Giustizia e Libertà”.
Caduto a Turiny in Val Vesubia in territorio francese occupato, la sua salma veniva ritrovata soltanto nel dic. 1944 e sepolta con solenni onoranze nel cimitero di Cuneo.