Imbarcato su nave ospedale sorpreso all’armistizio in acque controllate dal nemico si allontanava dalla nave per sottrarsi alla collaborazione che gli era stata imposta e per tentare di raggiungere il territorio nazionale liberato. Dopo avere a lungo errato alla macchia si aggregava a banda di partigiani greci. Nella faticosa guerriglia seguiva sempre il reparto partigiano pur sapendo di taglia offerta per la sua cattura e prestava generosa opera di sanitaria a favore dei numerosi feriti. Catturato in seguito a delazioni resisteva da valoroso a maltrattamenti e sevizie, ricusando di far nomi e fornire comunque notizie utili al nemico. Condannato a morte per impiccagione, affrontava la prova suprema con sereno eroismo suscitando viva ammirazione tra le popolazioni del luogo.
Peloponneso, 8 settembre – 28 gennaio 1944.